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I Castelli di Giulietta e Romeo – Montecchio Maggiore

I Castelli di Romeo e Giulietta conosciuti anche come Castello della Villa e Bellaguardia sorgono uno vicino all’altro a Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza sulla Valle del Chiampo.  Le loro origini risalgono al X secolo con la prima famiglia dei  Bongiudei a cui sono succeduti  il casato dei Pilei, Cangrande II Della Scala che lo edificò nel XIV secolo, essendo in parte distrutto e infine ai Visconti di Milano. Nel 1742 le fortezze furono acquistati dal Comune riportandoli alla sua struttura attuale

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Castello di Romeo
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Castello di Giulietta

Indicazioni stradali

Si raggiungono con l’autostrada A4-direzione Venezia: uscita casello Montecchio Maggiore.  L’entrata ai Castelli è gratuita

Descrizione  Castelli di Romeo e Giulietta

Il Castello di Bellaguardia ossia “punto di osservazione” ha una superficie di circa 1500 mq e ospita il Giardino di Giulietta con il pozzo dove è stata trovata una cisterna medievale e il maestoso  Mastio in pietra. Percorrendo le scale incontrerete la terrazza incorniciata da uno splendido panorama a 360° della città di cui si può intravedere anche il mare. Nel piano inferiore è stato allestito un elegante ristorante che accoglie  affreschi del grande pittore veronese Casarini Pino

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Il Giardino di Giulietta
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Mastio

Il Castello della Villa (Romeo) sorge a 234 m sul livello del mare con pianta a forma trapezoidale adattata alla disposizione del colle. Noterete la tecnica particolare della Torre a sud-est con disegno “a dente di sega” che donava peculiarità e solidità alle murature. Il Maniero era munito di merlatura guelfa e camminamento di Ronda. Durante il periodo estivo viene utilizzato come teatro e per manifestazioni culturali

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Mastio con la tipica cornice “a dente di sega”

Fra le due Rocche sorge la Chiesa della Madonna dei Castelli patrona degli Alpini costruita durante la seconda guerra mondiale per voto di guerra da un reduce russo

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I Castelli di Vicenza hanno suscitato interesse e ispirazione al letterato vicentino, Luigi da Porto, che fu il primo a narrare la tragedia di Romeo e Giulietta nominandola “Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti” e pubblicata solo dopo la sua morte nel 1531. Il romanzo fu frutto delle confidenze dell’arciere  Pellegrino da Verona che a sua volta le estrapolò da altre “vecchie cronache”. In un secondo tempo, lo scritto fu ripreso dal frate domenicano Matteo Bandello e da altri narratori stranieri diffondendosi così in tutta Europa per poi essere composto nel 1594-1596 dal drammaturgo William Sheaspeake  rendendolo celebre

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Panorama Montecchio
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Luigi da Porto

Tratto dalla storia di Giulietta e Romeo di Luigi da Porto:

“Se la mia fede e il mio amore mai caro vi fu, viva mia speme, per quello vi prego, che dopo me non vi spiaccia la vita, se non per altra ragione, almeno per poter pensare di lui che della vostra bellezza tutto ardente d’innanzi ai bei occhi vostri si muore”

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