Castello di Thun è una fortezza medioevale risalente al XIII secolo, situato nella Val di Non – Trento, circondato da un rigoglioso bosco di cui gli alberi sono parti rilevanti per gli ecosistemi forestali. Realizzato a partire da un Mastio si è poi trasformata in residenza signorile ed elegante ricca di collezioni d’arte, quadri, mappe, libri e mobilio pregiato. Incantevole e maestosa, conserva un grande fascino
A causa di brutti investimenti come la filanda di seta e il sovvenzionamento alle attività Garibaldine, nel 1873 Matteo Thun, proprietario, dovette cedere il Maniero al Comune, arginando così i debiti per poi passare al ramo boemo degli Hohenstein e infine nel 1992 la Fortezza fu venduta alla Provincia Autonoma di Trento
COME RAGGIUNGERE IL CASTELLO DI THUN
Si arriva tramite l’autostrada A22 Brennero con uscita a S. Michele all’Adige per poi seguire la statale della Val di Non. Le indicazioni per il Castello sono ben segnalate e non vi potete perdere! Il parcheggio è gratuito per poi proseguire con una passeggiata di circa 20 minuti: in primavera è piacevolissimo perché sarete circondati da meravigliosi meli in fiori. Accanto alla fortezza c’è anche un parcheggio a pagamento (1.50€ l’ora)
PREZZI
Il prezzo d’entrata è di € 8.00 più 2.00 di audio guida, per info su orari, aperture cliccate il sito del Castello. Ricordatevi che le foto devo essere scattate senza flash!
Qui di seguito vi illustrerò le stanze visitate:
1) CORTILE
La Famiglia Thun è sempre vissuta qui fin dal ‘200, in questa splendida Valle e il Conte Matteo Thun, uomo distinto, assieme alla sua famiglia, furono i penultimi abitanti del maniero, seguito poi da suo cugino Franz di Boemia, come già accennato.
Sulla destra del cortile ammirerete il massiccio del Brenta e un grande portico chiamato il Loggiato dei Cannoni. Entrando nella Porta Spagnola del 1566, poi noterete lo Stemma dei Thun, in memoria della seconda moglie Carolina Arsio, dipinto dalla giovane Adriana Ciani copiandola da un incisione.
2) SALA DELLE GUARDIE
Questa sala, dotata di camino e collegato al forno da pane, conserva delle vasche di pietra dove riponevano il grano, datate 1563-1564. Vigono delle scritte: “Vince il male nel bene e “Confido in Dio” (in tedesco). In fondo alla stanza, troverete un macchinario per lo stiro di quel tempo!
3) CAPPELLA S.GIORGIO
La bellissima cappella è arricchita da disegni murali da un pittore bavarese di fine quattrocento. Sull’altare c’è disegnata S. Barbara con calice dell’Ostia, nella volta, la Madonna col bambino, il Cristo in crocifissione e i santi: S. Giorgio, S. Pantaleone, S. Eustachio. All’ ingresso, la scena del martirio di S. Sebastiano.
La leggenda di S. Barbara narra che il padre Dioscoro l’ha imprigionò in una torre a causa dei troppi pretendenti. Lei ordinò di aggiungere una finestra (era di religione cristiana) ma il genitore essendo pagano, la decapitò. Il destino volle che poco dopo morì a causa di un fulmine
4) CUCINA NUOVA- CUCINA VECCHIA
Nella cucina c’erano le migliori cuoche tirolesi e i sottocuochi erano una squadra trentina. Il maggiordomo però era la persona più importante che dirigeva quindici domestici fra cui pastori, falegnami, balie, servizi personali per i Conti, guadagnandosi così la fiducia di quest’ultimi.
5) LA LOGGIA
Intorno al ‘500 ci fu un rinnovamento a Palazzo di cui la Loggia, che si affaccia all’interno, ne rimane una grande impronta. A destra si vede la Pistoria e a sinistra la Stanza delle Armi.
- Pistoria è la stanza dove preparavano l’impasto. Molto particolare sono le “pinze” dove creavano il pane con lo stemma del Casato o il simbolo del Crocefisso.
- Sala delle Armi che contiene strumenti di difesa per il Castello come mascoli cioè cannoni antichi.
6) SALA DA PRANZO
A fine ‘700 il Castello ha avuto una trasformazione per dargli un aspetto “più confortevole” e così fu costruito lo scalone primario e le stanze completate da stufe in maiolica che diffondevano aria calda. In questa stanza ci sono tantissimi dipinti di natura morta, un tavolo austriaco dell’800 e una stufa viennese.
7) STANZA DELLA SPINETTA
Il nome della Sala deriva dall’antico strumento musicale del ‘800, il cembalo, a corde pizzicate. La famiglia Thun amava molto la musica e a Praga infatti ospitava compositori importanti come Mozart e Chopin.
8) SALA GRANDE DEGLI ANTENATI- 1° parte
In questa stanza sono esposti quadri di persone celebri fra cui il ritratto di Dorotea Khuen e Ercole e un piano viennese del metà secolo caratterizzato da un suono morbido da camera
9) SALA GRANDE DEGLI ANTENATI- 2° parte
E’ una delle più belle stanze da pranzo arredata sontuosamente con meravigliosi lampadari. Rimarrete sorpresi ed incantati. Troverete quadri regali del prozio di Matteo Thun: Pietro Virgilio Thun (principe Vescovo) del 1776
10) SALA DEL CAMINO
Giace un grande e meraviglioso camino in pietra del ‘500 con varie decorazioni e un dipinto immaginario religioso di quel tempo: le tentazioni di S. Antonio Abate.
11) STUDIO DELLA CONTESSA
La Contessa Violante Martinengo, mamma del Conte, era amante dell’arte ed infatti qui sono conservate le tele del ”Il ciclo di Ercole” dipinti bolognesi del ‘600 –‘700 di Francesco Ghislieri che nel 1690 bandì un concorso di disegno, vinto da Giuseppe Maria Crespi con il quadro “Ercole e Anteo” .
12) STUDIO DEL CONTE
Questa stanza conserva ancora l’originale struttura gotica. Sono visibili quadri raffiguranti paesaggio con il cane di Basilio Armani del 1877 e una rappresentazione del Catena del Brenta.
13)STANZA MAPPE
Qui sono presenti antiche Mappe topografiche dei possedimenti territoriali trentini, ricchezza dalla Valle di Non e Valle del Sole. I Thun si vantavano dicendo che il tragitto dal Palazzo fino a Trento lo percorrevano senza uscire dalle loro terre.
Particolare è il Componimento di nozze con disegni fioreali di un pittore tirolese del 1642 e l’armadio di legno di larice ed abete del 1673
14) STANZA VESCOVO
E’ la stanza più preziosa del Castello: il pavimento è fatto di legno di abete e cirmolo, (che emana ancora il suo profumo) artigianato di altissimo pregio, opera del principe Sigismondo Alfonso che lo ristrutturò nel ‘600. Il letto a baldacchino è molto regale, sulla parete risplende La Porta di Ercole e nel soffitto si trova il suo stemma. Troneggia una grandissima stufa di maiolica blu e bianca.
15) CAMERA AZZURRA
La camera prende il nome dal colore della carta da parati con disegni floreali molto pregiata del 1500, dal nonno Francesco Matteo Thun . C’è un bellissimo quadro di Francesco Guardì, un opera eccezionale, che ritrae il santo in adorazione. Il committente è il Vescovo Domenico Antonio Thun che ebbe una vita oziosa, non conforme ai suoi compiti ecclesiastici. Sperperò gran parte del denaro in giochi, saltimbanchi e divertimenti vari.
Accanto troverete la camera Biedermeier arredata da mobili dell’800 e dotata di un’ulteriore stanza, cabinet ricoperta da carta da parati parigina con disegni di paesaggi. E’ fantastica!
16) CAMERA dei BIMBI
In questa sala si vede una culla di quel tempo e i quadri appesi rappresentano Matteo Thun con in mano i fiori o come cupido e la sorella Maria Teresa. L’educazione dei maschietti avveniva in collegi prestigiosi dove imparavano varie arti come la musica e la scherma mentre le femminucce erano seguite in casa.
Salotto degli alabastri
La stanza prende il nome da queste statue in alabastro rappresentano Ebe e Venere Italica, Flora, Bacco e Arianna, Carità e Vizio, le Tre Grazie
17) CAMERA MATTEO THUN
E’ la stanza dove riposava, il padrone di casa, il Conte Matteo , amante dell’arte e collezionista di opere. Fu anche Conservatore per le Belle Arti.
VESTIBOLO
Qui sono appese bellissime tele del XII secolo che rappresentano il Castello di Thun e il trasporto dell’Arca dell’Alleanza a Gerusalemme .
Dopo questo percorso spettacolare del potrete rilassarvi alla Torre-bar dove troverete gustose torte artigianali per poi passeggiare negli ampi giardini del Castello.
Jacopo Antonio Maffei – 1805
“Castel Thunn”, situato in un colle imminente, ossia dosso fabbricato sul cengio, cinto di grossa muraglia con Torri e fortini, e che avanti l’invenzion della polvere s’avrebbe riguardato per una fortezza, giace a mezzogiorno con aspetto magnifico…”
I Castelli del Trentino sono favolosi.. complimenti bell’ articolo