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Parco Grotta Cascata del Varone: spettacolo della natura

                Aggiornato Giugno 2020

Parco Grotta Cascata del Varone è un profondo e stretto vallone (forra) naturale formatosi in 20.000 anni dall’erosione delle acque, ricche di ciottoli e sabbia del Lago di Tenno, alimentato dal Torrente Magnone che scorre impetuoso da un’altezza di 98 m dentro la montagna. Questa incredibile peculiarità si trova a circa 3 km da Riva nel Garda, nel Trentino Alto Adige e prende il nome dall’omonima frazione posta a poca distanza

Grotta-Inferiore-Varone
Grotta Inferiore Varone

L’ingresso della Cascata fu ideata da un famoso architetto, Giancarlo Moroni che si occupò anche della dimora di Gabriele d’Annunzio a Gardone Riviera. Fu inaugurata il 20 giugno del 1874  e il testimone di questa importante cerimonia fu il Principe Nicola di Montenegro. In altre occasioni, presenziarono personaggi illustri come il ventenne Principe Umberto II nell’estate del 1924, Re Giovanni di Sassonia e vari scrittori, poeti come Franz Kafka e l’eccentrico D’Annunzio che, dopo averla visitata, si firmò come “L’uomo del turbine e dell’acqua”.

Principe-Umberto-II

Prima di quella data, la Grotta era praticabile solo percorrendo il torrente nell’ acqua o calandosi con una corda risultando poco pratico e decisamente pericoloso. Oggi con la costruzione di percorsi e ponticelli è fortunatamente accessibile a tutti in modo sicuro

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La visita si suddivide in tre percorsi Grotta Inferiore, Giardino Botanico e la Grotta Superiore. L’escursione dura quaranta minuti circa e vi consiglio di munirvi di spolverino per i spruzzi d’acqua. Potete anche acquistarlo a 2€ al negozietto di Souvenir. L’entrata alle Cascate è di € 6.00. Info a Cascate Varone. Piccola curiosità: nel 1876 la tassa d’ingresso  con illuminazione (accesa fino a mezzanotte) era di Lire italiane 0.70 e i proprietari erano i Fratelli Bozzoni

L’itinerario inizia con la Grotta sottostante che si presenta come una profonda crepa nella roccia scavata dalla potenza dell’acqua. La gola si inoltra per 55 m dall’entrata e arriva ad una profondità di circa 73 metri. E’ formata da calcari del periodo geologico “Giurassico” medio risalente da 175,6 a 161,2 milioni di anni fa. Risulta la parte finale della sperlonca. Uno spettacolo che vi lascerà a bocca aperta!

Grotta-Inferiore-Varone
Grotta Inferiore

Continuando la passeggiata, in un’incantevole cornice, ammirate le frazioni Gavazzo e il borgo caratteristico di Cologna dove si può raggiungere in pochi km la perla del Lago di Tenno. Difronte si estende la Piana “Busa” di Riva del Garda attorniato dal Monte Brione e dall’imponente Monte Stivo di 2059 m

Gavazzo-Cascate-Varone

Percorrendo la stradina in salita attraverserete il meraviglioso Giardino Botanico composto da molte specie mediterranee come palme, olivi, cipressi, ginepri e tantissimi fiori: orchidee, anthurium che nascono grazie al microclima favorevole del Garda. Un vero incanto! Nel parco è strutturata una zona relax con tavoli dove sostare per un pranzo a sacco

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Giardino Botanico
Fiori-Cascate-Varone
Fiori Anthurium

Giardino-Botanico-Cascate-Varone

Giardino-botanico-Cascate

Essendo ottobre, noi abbiamo preferito ristorarci da “Foci da Rita”, situato sotto la struttura delle cascate. Ci siamo deliziati di una fantastica e tenera carne salada con fasoi (fagioli). Il posto, elegante, serve piatti tipici della zona come i canederli in brodo o in burro e salvia. Che bontà!

Carne-salada-Foci-da-Rita
Carne salada e Canederli
Fagioli-Foci-da-Rita-Tenno
Fasoi

E finalmente si raggiunge la Grotta Superiore attraverso una galleria artificiale di 15 m che accoglie il punto dove la cascata precipita fragorosa e possente. L’ingresso mi ricorda la porta dell’Inferno di Dante: tanto buia, spaventosa quanto scenografica e immensa. A destra si accede ad un balcone dove la vista è migliore e si può notare un piccolo laghetto che va a congiungersi nella grotta sottostante. L’opera è suggestiva, unica nel suo genere.  La natura ci regala sempre meravigliose sorprese!

Grotta-Superiore-Varone

Il poeta Andrea Maffei scrisse:

Ove l’ultimo margine flagella, l’ampio Benaco con furia marina. Riva altera torreggia, ed ha vicina. Una villetta che Varon s’appella

S’apre lì presso una spelonca, bella. Di beltà paurosa, ed un’alpina Cataratta che d’alto in giù ruina. Da fragor di tremuoto  o di procella

Penetra, e ti parrà che sulla fronte. Il torrente ti piombi e scrolli insieme. Da quella rabbia scombuiato, il monte. Contempla or tu se terror non ti preme

Pinger l’antro infernal, benchè nel fonte. D’ascrea tinga la penna, io non ho speme

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