Treviso nasce nel cuore della Pianura Veneta adagiata sul fiume Sile e circondata da antiche mura progettate da Fra’ Giocondo da Verona. Nel medioevo era ricordata con l’appellativo di “marca gioiosa et amorosa” per l’avvicendarsi di allegre feste cavalleresche e per la grande fonte di ispirazione che la città sprigionava, regalando agli artisti estro, creatività e attimi gioviali nel sorseggiare, degustare vini e raffinatezze locali. Definita “Little Venice” (piccola Venezia) con i suoi innumerevoli canali e ponticelli fra palazzi rinascimentali e romantici mulini rievoca un’atmosfera suggestiva dal fascino ammaliante
Dove parcheggiare gratis a Treviso
Vi consiglio di parcheggiare gratuitamente in zona Stadio Omoboni Tenni (ho lasciato l’auto anche la notte e l’ho trovata ancora intatta😊) per poi arrivare in dieci minuti di passeggiata alla Porta S.Tomaso che conduce al centro
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Cosa vedere a Treviso e dintorni
ITINERARIO
Si parte da Porta S.Tomaso, una delle 12 porte originarie (ne sono rimaste tre) che circonda le mure antiche della città. La più suggestiva per le sue decorazioni in pietra d’istria e la statua di San Paolo sulla cupola. E’ dedicata a San Tommaso di Canterbury ucciso nel 1170
Mentre la fotografavo, un signore si è avvicinato facendomi notare che la scritta sull’arco della porta è in dialetto veneto (Porta de San Thomaso ) mentre quella che guarda verso la città è in latino (Porta Sancti Thomae). Un distinguo fra contadini e nobiltà
Entro nella Chiesa di San Agostino incuriosita dai canti della celebrazione. Il luogo di culto è di origine longobarda e scopro che nel 1597 fu affidato ai Padri Somaschi che aprirono un centro di accoglienza per i giovani. Vi colpirà la bellezza del soffitto luminoso decorato da stucchi in avorio e l’organo a canne originale restaurato da un organaro di Pescantina qui a Verona
Proseguiamo e noto la Loggia dei Cavalieri, simbolo della nobiltà per i cavalieri della città dove si incontravano e giocavano a scacchi. E’ stata costruita nel 1276 dai Podestà Andrea Giacomo da Perugia ed era ricca di ornamenti e decorazioni come stemmi del Collegio ma anche pavoni, uccelli o ritratti di guerrieri. Nel 1400 fu adibita a deposito di botti ed ora è utilizzata per concerti jazz o mercatini
Finalmente in Piazza dei Signori, il cuore pulsante di Treviso: luogo di incontro dei giovani e ricca di ristoranti e caffetterie. Il centro è caratterizzato dal Palazzo del Podestà con la Torre Civica alta 48m, dal Palazzo Pretorio con la facciata risalente al ‘600 e il caratteristico Palazzo del Trecento costruito nel 1185, ora sede dell’amministrazione comunale ma si svolgono anche mostre e cerimonie
In un vicolo scovate la Fontana delle Tette (la copia) costruito nel 1989, uno dei simboli portafortuna di Treviso. Nel passato la statua originaria, danneggiata dall’esercito di Napoleone, donava vino bianco e rosso per i festeggiamenti della Repubblica di Venezia (si trova nella Loggia dei Trecento)
Ponte Malvasia è una delle zone più caratteristiche e fotografate di Treviso grazie anche alle esili statue dello scultore Romano Costi. Uno scorcio romantico che si affaccia nel Canale dei Buranelli dove poter sorseggiare un buon Valdobbiadene (consigliato alla Casa dei Carraresi)
Treviso abbonda di romantici Mulini ad acqua: quello più grande e funzionante si apre nell’Isola di Pescheria realizzata sul Cagnan Grande nel 1856 dove la mattina si svolge il famoso mercato ittico (eccetto domenica). Un altro, un po’ più piccolo e nascosto, lo vedete nella zona Università in P.zza dei Battuti
E’ ora di un break goloso! Tuffatevi nel dolce tipico di Treviso: il tiramisù. Non sapevate che la vera ricetta è nata per la prima volta al Ristorante “Alle Beccherie” dal pasticcere Loly Linguanotto? (anch’io pensavo fosse di origine napoletana). Per un delicato assaggio noi abbiamo scelto la Pasticceria Nascimben in centro storico con tanto di leccatina di baffi
Ora ci dirigiamo nella zona Le Riviere per visitare il Ponte in pietra citato da Dante nella Divina Commedia “Là dove il Sile e Cagnan si accompagna” innalzato nel punto dove i due fiumi di sorgiva confluiscono e si stringono come in un tenero abbraccio. Viene anche nominato Ponte dell’Impossibile per la quantità di volte in cui la forza dell’acqua ha scaraventato via i ponti in legni costruiti precedentemente
Più avanti ne incontrate un altro più suggestivo chiamato Ponte delle Università che collega riviera Garibaldi a Riviera Santa Margherita progettato ispirandosi al dipinto di Medoro Goghetto del ‘700
Cosa vedere nei dintorni di Treviso
Il Cimitero dei Burci si trova a Casier, a circa 8 km da Treviso, su un’ansa del Fiume Sile all’interno del Parco Naturale Regionale. Per raggiungerlo andate in Via G. Verdi perché google map vi indicherà la vecchia entrata (chiusa). Noi abbiamo parcheggiato in Via F.lli Cervi e dopo una bella camminata di circa 25 minuti apparirà uno spettacolo suggestivo fra natura e storia
Vi chiederete ma cosa sono? I Burci sono delle imbarcazioni di legno a fondo piatto tipici della Pianura Padana e servivano per il trasporto commerciale. Ne sono stati identificati circa 19 e una di loro porta la data del 1937. Lasciati al loro destino negli anni ’70 hanno dato origine a un scenario incredibile grazie anche alle numerose specie animali come anatre, cormorani, gabbiani che incorniciano questo luogo magico. Io ne sono rimasta completamente avvolta!
Ho continuato il giro paesaggistico fino ad arrivare dall’altra parte della sponda dove si trovano angoli meravigliosi soprattutto quando le foglie si preparano per l’autunno ma anche fabbriche abbandonate fra cui la particolare struttura di Olio Cuore andata distrutta da un incendio
Noi trovammo Trevigi nel cammino che di chiare fontane tutta ride e del piacer d’amor che quivi è fino
Fazio Degli Uberti
A pochi km da Treviso vi consiglio di vedere anche il Borgo di Asolo in provincia di Treviso che è veramente qualcosa di unico e spettacolare