Il Castello di Bonoris a Montichiari, si eleva sul colle di San Pancrazio, in provincia di Brescia. Costruito nel XIX secolo da una rocca dei barbari in rovina, conobbe il suo splendore grazie al Conte Gaetano Vittorio Bonoris che la trasformò in un’incantevole dimora dove trascorrere l’estate
Affidato il progetto iniziale all’architetto Antonio Tagliaferri deve accontentare le richieste fantasiose del Conte che ambisce all’edificazione di un maniero di arte medievale ma giovando anche delle tecnologie d’avanguardia come ad esempio l’installazione della funicolare. Il Maniero rappresenta uno stile neoeclettico e mantiene così il giusto connubio fra passato e moderno. Il completamento dell’opera avvenne in 10 anni
Nato da una famiglia benestante, colto e grande viaggiatore, si arricchì grazie a varie proprietà terrene ed immobiliari. Sensibile e generoso con i più deboli, fu molto attivo in opere di beneficenza tanto che nel 1923, causa una polmonite, lasciò il suo patrimonio alla Congrega della Carità apostolica bresciana che si occupava di bambini orfani. La scelta di questo Ente non fu a caso: il Conte perse la madre alla tenera età tre anni.
Il Castello invece fu ereditato da suo cugino Ercole Soncini per poi cederlo al Centro Laico dei Sacerdoti in pensione
INFO SUL CASTELLO BONORIS A MONTICHIARI
Il Maniero si trova in P.zza Santa Maria 36 e per raggiungerlo percorrete l’Autostrada A4 con uscita Brescia est direzione Montichiari. Nelle vicinanze della residenza si trovano parcheggi gratuiti (uno di questi vicino al Lidl in Via Papa Paolo VI)
Il Castello è aperto da aprile ad ottobre al sabato ore 15-19, domenica 10-12 e 15-19 con visita guidata a pagamento a 6€ che ho trovato molto preparata. Informazioni dettagliate al www.montichiarimusei.it
CORTILE INTERNO
Dopo l’ingresso del Castello si trova il spettacolare cortile delimitato da due archi a sesto acuto del portico. Sopra gli otto gradini una bellissima immagine di S. Giorgio a cavallo che divide la loggetta ballatoio. Ornamentale il pozzo in marmo rosa di Verona
SALA DELLE ARMI
Semplice, sobria, composta da spade ed armature proveniente da tornei e battute di caccia. Interessante il finto campanello d’allarme a catena collegato alle campane usato in caso di attacco del nemico
SALA DA PRANZO o DEI GIULLARI
Questa bellissima stanza accoglie un spettacolare soffitto con travi e decorazioni di immagini di donne e cavalieri che richiamavano la campagna e un affresco rappresentanti dei conigli con la particolarità di un solo orecchio che indicava trinità e religione. Le dimensioni della sala sono minute, adatte ad una persona: il Conte non si era mai sposato e viveva con la servitù e il giardiniere
SALA DELLE FIAMME
La sua bellezza sono sicuramente le pareti bianche e rosse a scarlioni che riproducono questo fantastico ciclo pittorico e le sedie medievali a tre gambe per regolare la seduta stessa del terreno
SALA VERDE o DEI LIBRI
Nominata camera verde per il colore presente nelle pareti e nel soffitto a cassettoni con elementi naturali. Spicca un regale seggio neogotico dove il padrone di casa amava leggere e rilassarsi. Purtroppo i libri non sono presenti a causa dei vari proprietari che se ne impossessarono
SALA REALE o DEI SAVOIA
E’ la stanza più preziosa del Castello per le pareti decorati in foglia d’argento e recanti lo stemma dei Savoia dai caratteri gotici con la scritta FERT (Fortitudo Eius Rhodum Tenuit che in latino significa “La sua forza preservò Rodi”). Il 29 marzo 1891 Gaetano Bonoris ottenne il titolo di Conte avendo ospitato il re Umberto I di Savoia e famiglia a seguito delle manovre militari. Fu così allestita una camera a lui dedicata ma mai completata
SALA DEL CONSIGLIO
Il soffitto a cassettoni con elementi naturali vi lascerà meravigliati accompagnato da una carrellata di personaggi disegnati alle pareti fra cui Carlo Magno, Re Artù e l’imponente Scena della Caccia
CAMERA DA LETTO
Fu la camera dove riposava il Conte chiamata anche dei Leoni per i disegni dorati delle pareti che bevono a una fonte, simbolo anche di forza. Era orientata a sud-ovest in modo che fosse raggiunta dal sole e quindi risultasse calda e luminosa. E’ presente un straordinario letto a baldacchino con intagliato l’Arcangelo Gabriele. Una leggenda narra che dormisse da seduto perché temeva di morire soffocato. Accanto si trova la stanzetta da bagno che accoglie un lavandino in ceramica incassato in un mobile neogotico
CAPPELLA
Le pareti della chiesetta sono decoratissime e rappresentano la Salita al Calvario con l’immagine del Cristo che cammina portando la pesante croce. Si innalza l’altare costruito dai Fratelli Arboletti e in un angolo nascosto si trova l’elegante cassaforte segreta dove il Conte Bonoris conservava le sue ricchezze
Il Conte Bonoris in questa rocca che al suo mecenatismo e alla sua geniale concezione e direzione deve la sua rinascita dalle rovine del tempo solitario, visse e morì legando tutta la sua vasta sostanza a sollievo dell’infanzia sofferente
Se amate visitare i manieri vi consiglio il meraviglioso Castello del Thun a Trento immerso nella Valle Lagarina